psicosomatica

Disturbi psicosomatici

Sempre più spesso il termine “stress” è quotidianamente presente sulle labbra di tutti. Lo stress rappresenta un’esperienza che accompagna tutti gli esseri viventi lungo la loro esistenza, spesso segnandone le tappe più significative. Da tempo si conoscono i collegamenti tra il sistema psichico (inteso nel complesso dei processi cognitivi di cui il sistema nervoso centrale è parte costitutiva fondamentale) e quello fisico. Basti pensare all’ulcera come esempio sopra tutti, oppure al mal dil schiena come è stato mostrato da recenti ricerche, ai problemi di pelle, ai disturbi del sonno. Diventa evidente, quindi, come i processi psichici possono fungere da modulatore, esaltatore e depressore del sistema fisico. Ciò che è importante distinguere è quello che viene chiamato eustress dal distress. Il  primo infatti è quello considerato sano e utile al nostro organismo per la sopravvivenza mentre il secondo risulta essere quello pericoloso, ossia quella parte dello stress che può concorrere all’eziologia di un disturbo fisico.

Quando siamo sottoposti ad un distress vengono messe in atto strategie volte a modificare in positivo questa situazione potenzialmente pericolosa. Ciò accade nella migliore delle ipotesi perché nella peggiore di queste, non avendo il distress effetti immediati, si continua con soluzioni che sembrano contribuire al sollievo mentre invece servono solo a posticipare il problema e molto spesso anzi ne accelerano il processo. Altre volte, ed è il caso più frequente, sono già in presenza di un disturbo fisico o psicosomatico. In questo caso devo andare a rompere il circolo vizioso di tentate soluzioni disfunzionali, ossia quelle che hanno contribuito allo sviluppo del disturbo.

In questo modo oltre a migliorare dal punto di vista psicologico, cambiando prospettiva attraverso cui guardo il distress, imparo delle soluzioni più funzionali per affrontarlo nel futuro qualora dovesse ripresentarsi ed evitando così di contrarre ancora una volta lo stesso tipo di patologia cui ho sofferto in precedenza

Disturbi somatopsichici

Accade a volte che durante il corso della vita ci si possa trovare improvvisamente di fronte ad un problema o un disagio fisico. Questo può essere più o meno grave e le sue conseguenze si possono riflettere anche in altri ambiti come quello relazionale e lavorativo. Per cercare di risolvere questa situazione mettiamo in atto strategie che sembrano apparentemente funzionare. In effetti in alcuni casi questo è quel che accade, ma in tutti gli altri invece di risolvere il problema lo peggioriamo grazie alla nostra tentata soluzione.

Questo è quel che accade con i disturbi somatopsichici. In questa categoria di problemi, si parte da un disturbo fisico reale e ci si costruisce sopra un disturbo psicologico. Il disturbo psicologico può incrementare il disagio fisico, il quale a sua volta contribuisce all’aumento del disturbo psichico. Possiamo definirlo poi come un disturbo psicosomatico in cui non si conosce quale sia l’effetto e quale la causa. Una volta innescato il meccanismo questo si automantiene e si perpetua fino a quando non si rompe questo circolo vizioso. Per fare un esempio da un lieve infarto posso sviluppare l’attacco di panico, oppure da un incidente in cui mi son rotto una gamba, continuo a zoppicare e pensare di essere menomato pur difronte al fatto che l’osso si è saldato perfettamente. Intensificando gli sforzi in questa direzione pensando così di risolvere il problema, non faccio altro che mantenerlo e alimentarlo.

Dal principio della terapia rompere  il circuito vizioso creato tra tentate soluzioni e persistenza del problema è l’obiettivo.   Cambiare la prospettiva del soggetto dall’originaria posizione rigida e disfunzionale, espressa nelle “tentate soluzioni”, ad una prospettiva più elastica e funzionale, con maggiori possibilità di scelta. Cambiare prospettiva significa anche riprendere la vita come la conoscevo senza tutti i limiti imposti precedentemente dalle mie credenze disfunzionali.

Grazie alla ricerca empirica continuamente in evoluzione presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo e gli Studi affiliati, è possibile affermare che, negli ultimi vent’anni, la maggior parte dei casi di problemi somatopsichici è stato risolto in un numero molto ridotto di sedute.