Problemi dell’infanzia
Comportamento oppositivo-provocatorio
continua opposizione rispetto a regole o divieti che si manifesta con atteggiamenti disturbanti, che possono divenire distruttivi verso gli altri e/o i beni materiali, e che rappresenta un tentativo di attirare l’attenzione, seppure in qualità di eroe negativo.
Psicoastenia
il bambino è tranquillo, pur senza risultai soddisfacenti si impegna nello svolgimento dei compiti e accetta l’aiuto altrui. Le difficoltà insorgono nell’adolescenza.
Fobia sociale o generalizzata
usualmente connessa ad una relazione morbosa con uno o entrambi i genitori. L’eccessivo attaccamento impedisce al figlio di essere sereno quando lontano dalle figure parentali, che sono a loro volta per prime in ansia per il figlio.
Disturbo ossessivo-compulsivo
iniziale richiesta di rassicurazione rispetto a una paura che, non rassicurando, può portare all’esecuzione di veri e propri rituali, comportamentali o mentali, nel tentativo di prevenire che avvenga qualcosa di temuto o per propiziare l’accadere di qualcosa di positivo.
Disturbi alimentari
i disordini alimentari insorgono generalmente nella pubertà, mentre nel bambino si tratta usualmente di difficoltà connesse alla paura e a particolari relazioni con le figure adulte di riferimento: Può trattarsi, per esempio, del bambino che si rifiuta di mangiare un dato cibo per paura che gli possa far male.
Disturbo da deficit dell’attenzione o ADHD
Disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria.
Mutismo selettivo
Disturbo ansioso infantile caratterizzato dall’incapacità del bambino di parlare in determinate situazioni sociali. Il Mutismo Selettivo non è causato da ritardo mentale, handicap uditivo o altri disturbi organici. E’ caratterizzato dall’uso appropriato della lingua parlata in alcune situazioni, con una totale e persistente assenza dell’uso del linguaggio altrove.
Paranoie o manie di persecuzione nell’adolescente
Il ragazzino sorride molto raramente, manifesta un atteggiamento difensivo, è sempre teso, ha difficoltà nei rapporti, con frequenti reazioni aggressive. Possibili atti violenti sia verso gli altri che verso se stessi.
Nel caso del bambino o del pre-adolescente l’intervento è usualmente indiretto e prevede delle figure adulte di riferimento.