Depressione
La depressione viene inserita, nella classica nosografia, all’interno dei disturbi dell’umore.
L’approccio strategico invece, ha introdotto una nuova forma di classificazione della persona che soffre di depressione, grazie alla continua ricerca-intervento svolta dal centro e dai ricercatori affiliati. Per la prospettiva strategica quindi. si avrà la persona “depressa” che:
- fa la vittima di se stessa, degli altri, lamentandosi continuamente delle proprie disgrazie, finché nessuno più l’ascolta o gli altri fanno finta di ascoltare;
- rinuncia a svolgere attività quotidiane, lavorative o ludiche o di relazione. La persona si isola emotivamente sempre di più al fine di proteggersi, ma allo stesso tempo rimane confinata dentro la barriera costruitasi;
- delega lo svolgimento delle proprie attività. La persona, dato lo stato in cui versa e quindi incapace, cerca di delegare tutte le attività, o perlomeno quante più possibili ad altri. A volte può nascere, da parte della persona depressa, la pretesa che gli altri svolgano le attività.
Accade sovente di trovarsi di fronte ad una depressione è reattiva. Lutti, abbandoni, traumi di qualche genere, ma anche l’incapacità di affrontare e superare un problema o una patologia, qualora siano eventi ancora non del tutto superati, fanno insorgere la depressione come loro diretta conseguenza. Il processo sottostante alla nascita del problema si svolge nel modo seguente secondo la sequenza:
- illusione di riuscire ad affrontare il problema
- delusione perché sono ancora invischiato nel problema
- depressione dopo i numerosi tentativi, falliti, risolvere il problema
Grazie alla ricerca empirica continuamente in evoluzione presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo e gli studi affiliati, è possibile affermare che, negli ultimi vent’anni, l’82 % dei casi di depressione nelle sue varie forme è stato risolto definitivamente.