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alberto cognitivo, tentate soluzioni, terapia breve

Ansia: due tentate soluzioni per combatterla

Ansia, Questa bestia feroce che tutti ci portiamo appresso, sembra di volta in volta, di situazione in situazione, azzannarci più o meno gravemente. Battito accelerato, respiro affannoso, sudorazione, gambe tremolanti, vista offuscata, stomaco bloccato, vertigini, perdita di sensibilità agli arti, dolori al petto, senso di solitudine, sensazione di diventare pazzi, blackout mentale, balbettamento, sono esempi di sintomi sia fisici che psicologici che possono manifestarsi quando soffriamo d’ansia e per quanto lunga possa essere questa non riusciremmo a descriverli tutti. Questo perché ognuno di noi percepisce e vive l’ansia in modo specifico e psicologi-psicoterapeuti lo sanno bene. Tutti ne soffriamo quando dobbiamo rispondere a uno stimolo stressante (esami universitari, colloqui di lavoro, etc.), anzi è un meccanismo salva vita (evito un pericolo reale).

L’ansia diventa un problema quando il suo livello è alto rispetto al compito o al presunto pericolo che ci si presenta di fronte, è a questo punto che intervengono i due principali modi per combattere tale stato:

  1. evitamento: Attraverso di esso cerchi di non inciampare in tale situazione, venire a contatto con tale insetto, o quant’altro sia ritenuto pericoloso;
  2. controllo: pensi di poter “tenere a bada” la bestia feroce, cercando di stare calmi, respirare profondamente, e altre tecniche conosciute da tutti.

Queste, sono le due principali tentate soluzioni, come vengono definite nell’approccio breve strategico, per far fronte all’ansia. L’unico inconveniente di queste soluzioni è che, come ben dimostrato dai casi risolti, peggiorano il problema anziché migliorarlo.

Nel prossimo articolo si spiegherà quali sono fra le migliori strategie per fronteggiare l’ansia.

Dr.Alberto Castello

Psicologo-psicoterapeuta breve stretegico

Ricevo a Padova e Rovigo